Ogni seminario che organizzo per me è stimolante.
Mi piace conoscere nuove associazioni e le loro esperienze. Poi mi piace che le persone si conoscano, si confrontino e magari nasce un’idea da realizzare insieme.
Spesso succede proprio così: prima si vince la timidezza, poi si espongono le difficoltà della propria associazione e si scopre che un’altra associazione le ha risolte o ha le professionalità per farlo. Alla fine si creano sinergie che mai avresti pensato all’inizio.
È successo anche al seminario sulla progettazione di sabato scorso.
Dalle domande e dalla discussione è emerso che le fasi più complicate per le associazioni sono il monitoraggio e la valutazione.
La cosa non mi ha stupita perché anche nel mio lavoro ho avuto modo di verificare che sono dei grossi punti deboli delle organizzazioni non profit, insieme alla disseminazione dei risultati.
Allora perché non mettere insieme le professionalità e le esperienze di più soggetti per portare a casa un buon risultato?
Al termine del seminario ci siamo lasciati con tante idee in testa e quel friccicorio che senti quando non vedi l’ora di partire per una nuova avventura.
Questo vuol dire fare rete.
Le associazioni presenti erano le più disparate, come sempre: dalle onlus che lavorano con persone disabili, alle associazioni culturali e ambientali; dagli scout alle associazioni di educazione alla cittadinanza attiva.
Altra cosa degna di nota: la stragrande maggioranza delle persone intervenute erano donne.
Lo ha notato Tommaso La Selva, dell’associazione Blow Up che ha organizzato il seminario insieme a noi.
Segno che le donne sono più inclini a elaborare, pianificare, valutare e condividere? O forse sono più disponibili a mettersi in gioco? Chissà.
Grazie ancora a tutti i partecipanti. Grazie anche a Blow Up e al Comune di Grottammare, che ci hanno accolto con entusiasmo e apprezzamento.